FATTI CON ARCHICAD

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Mijic Architects: Il BIM per gestire al meglio le complessità del progetto

Scritto da GRAPHISOFT Italia
il 9 giugno, 2020

misano world circuit progetto archicad bim

Tag: Strutture Pubbliche

Progettare in BIM consente una gestione con un elevato livello di dettaglio, oltre a ottimizzare i tempi, il controllo e il coordinamento degli attori coinvolti. Vediamo come lo studio Mijic Architects ha sfruttato queste caratteristiche, scegliendo ARCHICAD per un progetto particolarmente importante: l’ampliamento delle strutture del Misano World Circuit.

 

Lo studio: Mijic Architects

Nato 15 anni fa, lo studio Mijic Architects è specializzato nella realizzazione di progetti complessi e strettamente legati al contesto in cui sorgono. Offre servizi di progettazione in tutte le fasi, dall'analisi degli investimenti alla progettazione preliminare, fino alla direzione dei lavori. Opera con diversi professionisti, architetti e ingegneri.

Il fondatore, l'arch. Eduard Mijic, ci racconta la sua esperienza: “Il mio percorso professionale è partito in Germania, dove sono nato, ho studiato e avuto le prime esperienze professionali. Grazie a una borsa di studio, da giovane architetto ho avuto l’onore e l’opportunità di lavorare per un periodo al Renzo Piano Building Workshop a Genova, seguendo in particolare la realizzazione della Chiesa di Padre Pio in Puglia, una struttura molto complessa dal punto di vista architettonico-strutturale. Sicuramente questa esperienza, la prima in Italia, mi ha influenzato profondamente e ritrovo la complessità geometrica in molti dei miei progetti di oggi”.

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Da allora l’Italia resta la base professionale di Eduard Mijic e del suo studio: “La nostra sede è a Rimini, città in cui sono arrivato per rispondere a una richiesta specifica dello studio Von Gerkan, Marg und Partner (GMP) di Amburgo, legata alla realizzazione della nuova Fiera. È nata una collaborazione importante che continua ancora e, in parallelo, si affianca ai nostri progetti”. Italia ma non solo: lo studio Mijic Architects ha anche un respiro internazionale: “Da qualche anno abbiamo aperto una sede a Belgrado e lavoriamo su progetti interessanti nel territorio dei Balcani; ad esempio, attualmente stiamo realizzando la nuova ambasciata tedesca a Belgrado”.

 

La relazione fra progetto e contesto

La filosofia progettuale di Mijic Architects è quella di far nascere il progetto dal suo contesto. “Il tema della contestualizzazione per noi è fondamentale.” – afferma Eduard Mijic – “Dal contesto deriva la scelta formale, quella dei materiali, quella del linguaggio architettonico. Non abbiamo uno stile unico, vogliamo creare edifici che possano essere riconosciuti nella loro collocazione specifica; l’edificio deve adattarsi al contesto e mutare con esso. Questo comporta che ogni progetto sia diverso dall’altro, con un continuo sviluppo progettuale, una mole di idee, spazi, percorsi, dati che non si possono riutilizzare o riadattare. Tutte le idee devono essere aggiornate in rapporto al luogo in cui sorgeranno; di conseguenza, abbiamo bisogno di gestire il progetto grazie anche a programmi informatici che supportino questo adeguamento in tempi rapidi.

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Il BIM per gestire al meglio i progetti

È questo il punto di partenza del percorso di informatizzazione dello studio e della scelta di adottare il BIM: Il Building Information Modeling si inserisce nella nostra volontà di avere una progettazione integrata di qualità e di migliorare in termini di efficienza” - sottolinea Eduard Mijic. “Credo che il BIM sia una grande opportunità per noi progettisti: certamente bisogna entrare nel merito, imparare a usarlo, ma è comunque l’unica possibilità che abbiamo, non possiamo fare finta che non esista”.

Il percorso di avvicinamento di Mijic Architects al BIM è iniziato nel 2017 con ARCHICAD. Ancora Eduard Mijic: Il BIM ci consente di gestire al meglio il flusso delle informazioni tra tante figure professionali diverse e di garantire il rispetto delle tempistiche, anche in virtù anche del fatto che spesso abbiamo incarichi da general contractor e ci occupiamo del coordinamento di tutte le figure coinvolte. Utilizziamo ARCHICAD e TeamWork in cloud per far partecipare più soggetti a un progetto e per gestire i livelli e i ruoli dei collaboratori”.

In particolare, una delle caratteristiche di ARCHICAD, che più ha indirizzato la scelta dello studio verso il software di GRAPHISOFT, è stata la possibilità di gestire in modo semplice le forme geometriche complesse. Cercavamo una soluzione che ci desse la possibilità di gestire forme diverse da quelle tradizionali. La forza della progettazione algoritmica è un valore nel nostro approccio legato all’edificio singolo, alla realizzazione unica. ARCHICAD ci è sembrato il software più vicino al mondo dell’architettura, anche dal punto di vista dell’interfaccia e dell’usabilità. Abbiamo valutato come un plus anche la connessione tra ARCHICAD e Rhino Grasshopper”.

 

Il ruolo del BIM nei progetti complessi: estensione del Misano World Circuit

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ARCHICAD è oggi il software di authoring per tutte le attività progettuali di Mijic Architects. Tra le molte referenze dello studio, segnaliamo un progetto recente particolarmente significativo. Le caratteristiche di ARCHICAD, infatti, si sono rivelate vincenti nel progetto di estensione del Misano World Circuit, grande parco tematico della Riviera di Rimini dedicato ai motori. Un intervento particolarmente importante, che il territorio attendeva da tempo e dalla visibilità a livello mondiale.

Ce lo descrive in sintesi l’arch. Eduard Mijic: “L’edificio esistente era un parallelepipedo esteso, stretto e lungo, che doveva essere prolungato. Ci siamo ispirati al mondo delle macchine, dei motori e della velocità sia nella scelta dei colori, con le tonalità di grigi e di argento, sia nel definire le forme, in particolare quella sinuosa della punta. Abbiamo conferito alla struttura una finitura e una forma morbida, dinamica, tecnica. Questo ha comportato un grado di complessità notevole nella realizzazione, perché da un elemento molto semplice, rettangolare, siamo passati a forme sinuose morbide che abbiamo potuto gestire con ARCHICAD. Il software BIM di GRAPHISOFT ci ha permesso di controllare in modo egregio tutta una serie di complessità formali”.

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Il modello BIM del progetto del Misano World Circuit, realizzato interamente con ARCHICAD, è stato fondamentale anche per il coordinamento diretto di tutte le discipline e per la gestione di tutti i professionisti coinvolti, sia interni allo studio Mijic, sia esterni. Spiega l’ing. Mirko Boccalini: “ARCHICAD ci ha consentito di effettuare verifiche di interferenze, di sovrapposizioni, clash detection, considerando ogni dettaglio, ogni elemento e particolare costruttivo. I file in formato IFC ci hanno permesso di individuare interferenze che con la progettazione classica non sarebbero state visibili. Il progetto aveva un elevato grado di complessità e abbiamo gestito in BIM tutte le fasi di progettazione, fino al progetto esecutivo”.

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Guardando agli aspetti più complessi, ARCHICAD si è rivelato particolarmente utile nella progettazione dei rivestimenti dell’edificio, che erano particolari, curvi o con doppia curvatura. Ne parla l’arch. Jessica Menichelli: “Le facciate erano composte da rivestimenti opachi e da vetrate. ARCHICAD ci ha consentito di gestire con dettaglio estremo le diverse facciate, ottimizzando i tempi e migliorando la resa negli elaborati.”

Anche il sistema di ombreggiamento è stato creato ad hoc:Grazie alla sinergia con Rhino Grasshopper abbiamo ottenuto modellazioni parametriche intelligenti.” – sottolinea l’arch. Menichelli – “Il preset di ARCHICAD, inoltre, ci ha aiutato nel gestire i profili delle strutture prefabbricate, che abbiamo creato direttamente nel modello”.

 

Nel futuro Mijic Architects punta a implementare il BIM in tutti i suoi processi, dal concept all’esecutivo, toccando tutte le fasi di lavoro. “Vogliamo migliorare nell’utilizzo di ARCHICAD e nella formazione dei nostri collaboratori” – conclude l’arch. Eduard Mijic – “continuando a investire in un metodo di progettazione che molti definiscono come il futuro, ma che in realtà è già il presente”.